La storia della festa della Madonna della Medaglia

  • Home
  • La festa della Medaglia e gli altri appuntamenti
  • La storia della festa della Madonna della Medaglia

Il canonico don Salvatore Tumino così scriveva:

Il culto per la Madonna è stato ed è molto sentito a Ragusa. Ben 14 chiese sono dedicate alla “Bedda Matri”, come siamo soliti chiamare i ragusani: 7 a Ibla e 7 nella città alta.

In onore di Maria SS., fino agli inizi del secolo scorso, caduta la processione dell’Annunziata, che aveva luogo il sabato santo a Ibla, esisteva la sola processione dell’Immacolata, a cura dei PP. Conventuali officianti l’omonima Chiesa.

La nuova Ragusa, sorta dopo il terremoto del 1693 e in continua espansione, sentiva il bisogno di onorare, anche esternamente la Vergine SS.

Nel 1830, nel mondo cattolico, fecero scalpore le apparizioni della Madonna a S. Caterina Labourè, delle figlie della carità di S. Vincenzo dei Paoli: la SS. Vergine le apparve, vestita di bianco, con ai piedi su un piccolo globo, dalle sue mani si partivano fasci di luce, mentre le parole “O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO; PREGATE PER NOI CHE RICORRIAMO A VOI” formavano un ovale attorno alla sua persona. La Madonna invitò la Suora a far coniare una medaglia su quel modello, promettendo grazie e protezione a chi l’avrebbe portata.

Intorno al 1837 il giovane Sacerdote ragusano don Mario Di Stefano (buon compositore di musica, al quale è intitolata una via del quartiere di San Michele), coadiuvato dai Sacerdoti Gurrieri e Ferrara, si propose di solennizzare nella Città alta il culto della S. Vergine orientandosi verso una festa nuova, quell’appunto di Maria SS. Della Medaglia miracolosa. La pria festa della Medaglia ebbe luogo il 2 febbraio 1840, ma per il freddo e per le facili piogge, quella data si rivelò poco adatta per una processione, per cui gli organizzatori saggiamente scelsero per la Festa la seconda domenica di Maggio, nel cuore del Mese che la pietà popolare ha dedicato alla Madonna.

Di anno in anno la Festa crebbe d’importanza: per la predicazione della Novena venivano invitati oratori di grido; la “Schola Cantorum”, dominata da voci bianche cantava e canta ancora le apposite Canzoncine, composte dal Dr. Filippo Pennavaria e musicate forse dallo stesso don Mario Di Stefano; i fedeli preparavano archi di trionfo e festoni, tempestati di fiori di Maggio, che venivano tesi da un balcone all’altro, lungo le vie della processione, durante la quale poi, sul simulacro di Maria; le confraternite portavano i loro pesanti gonfaloni e qualche volta intervennero anche i “santoni” di Modica. Anche l’opposita fiera di bestiame contribuiva a dar colore alla Festa e a richiamare forestieri a Ragusa.

La Madonna della Medaglia assurse a Compatrona della Città e la sua Festa fu inferiore solo a quella del Patrono San Giovanni Battista.

La primitiva statua era rivestita di abito manto riccamente ricamati in oro, sulle quale spiccava un volto dolcissimo di Madonna; la nuova statua, ottima scultura in legno, eseguita a Ortisei nei primi anni di parrocato di Mons. Carmelo Canzonieri, è montata sull’antico, caratteristico fercolo, ornato di angioletti esprimenti stupore e felicità.

Oggi, la Festa esterna è ridimensionata e meno appariscente, ma non meno sentita nel cuore dei ragusani.