Breve storia della Diocesi

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La Diocesi di Ragusa nasce il 6 maggio del 1950 quando, con bolla Pontificia di Pio XII, veniva eretta quale suffraganea dell’Archidiocesi di Siracusa e ad essa unita.
In questo modo si dava corpo ad un antico desiderio del clero e dei fedeli ragusani che, grazie all’impegno di mons. Carmelo Canzonieri, parroco della chiesa di San Giovanni ma anche del sac. Giovanni Cascone, della Baronessa Maria Cartia, del sac. Vincenzo Sozzi e di mons. Giovanni Iacono, vescovo di Caltanissetta, ebbe una felice conclusione. Alla guida della nuova diocesi fu nominato lo stesso arcivescovo di Siracusa, mons. Ettore Baranzini, a cui venne affiancato come vescovo ausiliare, con incarico di vicario generale ed obbligo di residenza a Ragusa, mons. Francesco Pennisi. Il 9 settembre 1950 nella Chiesa di San Giovanni, che era diventata la Cattedrale della nuova diocesi, il cardinale Ernesto Ruffini, arcivescovo di Palermo, in qualità di legato del Papa, dava esecuzione alla bolla pontificia immettendo il nuovo vescovo Baranzini nel possesso della sua nuova diocesi. Gli anni successivi furono caratterizzati dall’organizzazione delle strutture diocesane; nel 1951 venne eretto il Capitolo della Cattedrale, mentre nel 1952 si apriva anche il Seminario. Il 1 ottobre 1955 il Papa Pio XII separava definitivamente la diocesi di Ragusa dall’archidiocesi di Siracusa e nominava vescovo mons. Francesco Pennisi. Il fermento di un cammino nuovo, guidato dall’ardente carità pastorale di mons. Pennisi ha avuto un momento significativo nel primo Congresso Eucaristico Diocesano (settembre 1951), quasi per sottolineare che l’Eucaristia è fonte e culmine della vita cristiana. 

Nel periodo del rinnovamento post-conciliare, vissuto con forza e slancio giovanile, la Chiesa Ragusana assiste al cambiamento dei pastori: mons. Pennisi per raggiunti limiti di età lascia il governo pastorale a S.E. mons. Angelo Rizzo che, «nel nome del Signore», guiderà la Diocesi per ventotto anni. Un cammino scandito in modo particolare dalle assemblee diocesane unitarie di Pastorale che sono Sfociate nel primo Sinodo diocesano celebrato nel 2000. Veniva così sottolineato un secondo elemento di questa giovane Chiesa: la comunione.
Il 12 aprile 2002 mons. Rizzo passava il testimone al neo-vescovo S.E. mons. Paolo Urso che veniva ordinato nella nostra Cattedrale in un clima di grande gioia e profonda comunione; il Signore apriva cosi un altro periodo della storia diocesana nella certezza che «il suo amore è per sempre». Il 28 novembre 2015 mons. Paolo Urso per raggiunti limiti di età lascia il governo pastorale a S.E. mons. Carmelo Cuttitta, attuale Vescovo della Diocesi di Ragusa. 

La Diocesi, di centonovantunmila abitanti, è divisa in settantuno parrocchie con centodue sacerdoti secolari, otto diaconi, ventitre religiosi di nove case religiose maschili e duecentoventiquattro religiose di trenta case religiose femminili.
Il cammino post-conciliare della diocesi si è mosso in una triplice direzione: catechetica, liturgica e caritativa.

Il cammino catechistico è stato caratterizzato da una costante formazione per i catechisti, gli operatori di Pastorale familiare con seminari e assemblee, senza trascurare i due consultori familiari di ispirazioni cristiana che oltre a promuovere vari corsi formativi assistono le coppie e le famiglie. In campo liturgico ci si è adoperati, per mezzo di incontri parrocchiali, corsi, seminari, per offrire ai fedeli la giusta formazione e favorire la partecipazione piena, consapevole e attiva alle celebrazioni.
Infine, cogliendo i segni dei tempi e le urgenti istanze delle nuove povertà, la giovane Chiesa di Ragusa, ha istituito, fin dal suo sorgere, la Caritas diocesana.
La proposta prevalentemente educativa e pedagogica promossa da questo organismo pastorale ha fatto crescere l’impegno della testimonianza della carità nelle comunità cristiane, suscitando una cultura diffusa di solidarietà che si è esplicitata nei tanti gruppi di volontariato e di iniziative nei diversi settori del disagio.

In diocesi è presente la Biblioteca diocesana “Mons. Francesco Pennisi” che conta più di 35.000 volumi.
Tutto questo cammino è sotto la protezione della Madre di Gesù ampiamente venerata in diocesi, ne sono espressione i quattro santuari diocesani e quello interdiocesano.